Il carro funebre: storia del mezzo che ci accompagna verso l’ultima destinazione.

Tra gli ultimi desideri che una persona può esaudire vi è quello di viaggiare su un’auto che ha sempre sognato nella vita terrena. Il carro funebre è il mezzo che ci porterà alla nostra ultima destinazione. 
Certo, noi non potremo raccontare quanto ci sarà piaciuto il viaggio, ma indubbiamente possiamo scegliere, se lo desideriamo mentre siamo in vita, quale modello utilizzare. 

Sì, perché il carro da morto è un elemento di trasporto fondamentale e irrinunciabile e può essere scelto a secondo del rito che si vuole celebrare. Se ne indaghiamo l’evoluzione scopriamo che i primi carri funebri erano a trazione e solo in un secondo momento vennero rivisti e motorizzati. 

Macchina funebre: storia di un viaggio di sola andata.

Vi è mai capitato di pensare a come sarà l’ultimo tragitto verso l’aldilà?
Ve lo immaginate con una quadriglia di cavalli neri oppure con un’auto dai tanti cavalli?

Gli antenati dei carri funebri erano le carrozze trainate da animali anche se nel diciannovesimo secolo non tutti potevano permettersele: alcuni parenti optavano per una soluzione più semplice ed economica mentre i più abbienti si sbizzarrivano scegliendo carrozze prestigiose e adornate, decorate con pennacchi, tessuti di velluto o oggetti intagliati e dorati. Nel Medioevo invece i carri funebri avevano strutture simile a un baldacchino ma erano mero appannaggio della nobiltà. 

Il trasporto dei feretri  con i carri continuò in l’Europa fino al 1920 anche se ancora oggi viene praticata per celebrare funerali di un certa rilevanza, come le cerimonie di Stato, alle quali si vuole conferire autorevolezza.
Le prime vere auto funebri apparvero nel dopoguerra grazie al recupero e alla riconversione di mezzi militari dismessi e adibiti ad uso comune.

Il morto in tram

Un discorso a parte può essere fatto per la città di Milano: nel 1908, venne eretta la stazione funebre di Porta Romana (dove oggi troviamo le Terme). Nella città meneghina i funerali infatti si svolgevano usufruendo dei tram, mezzo di trasporto estremamente diffuso, che veniva impiegato dalla maggior parte della popolazione per spostarsi da un punto all’altro della città, quindi divenne altrettanto normale utilizzare il tram come trasporto funebre municipale; vi era una linea dedicata che confluiva nei due cimiteri principali: il Cimitero Maggiore e il Monumentale di Milano. 

Ma come avveniva il trasporto? 
La bara viaggiava insieme ai famigliari ed era posizionata nella parte anteriore mentre gli amici e i conoscenti sedevano nella parte posteriore del vagone. Questo servizio di cordoglio cittadino, in funzione dal 1895 al 1925, venne successivamente soprannominato dai milanesi “La gioconda”.

Peculiarità e caratteristiche della macchina funebre

Per le imprese funebri la scelta delle auto è molto importante: prediligere modelli di lusso e di alta qualità incide sull’immagine dell’impresa oltre che sulla sontuosità e sullo stile che si vuole conferire al funerale. Ecco perché il carro funebre è solitamente elegante nel suo aspetto. 

Ogni agenzia funebre dispone di circa un paio di auto funebri che possono essere allestite con paramenti e rifiniture specifiche, a seconda delle richieste dei familiari. Ma queste vetture devono rispondere a determinati criteri estetici e di design.

Vi siete mai chiesti come mai solitamente ci si affida ad auto lussuose come Jaguar, Mercedes o BMW? 
Si opta per una tipologia di veicolo che per natura, oltre al prestigio del marchio e alla bellezza del design – possieda un telaio lungo, per questo motivo si preferiscono modelli station wagon o auto familiari.

Il telaio viene allungato rispetto alla normale portata, operazione che viene effettuata senza snaturare il design del veicolo che resta riconoscibile e non perde in manovrabilità e affidabilità durante l’utilizzo su strada.

Quello che forse non sai sul carro funebre

Tra le caratteristiche tecniche e non, possiamo citare le seguenti: 

  • La casa madre – quando sa che un’auto sarà trasformata in carro funebre – apporta delle modifiche e inserisce accessori particolari come le ventole per prevenire i cattivi odori.
  • La macchina deve essere trasformata e omologata per l’attività che svolge quindi deve possedere particolari requisiti di conformità per rispettare il codice stradale: il motore – che viene spesso usato a bassissimi giri – viene adattato e anche gli interni del veicolo subiscono delle modifiche: le superficie interne sono rivestite con materiali metallici, facilmente lavabili e disinfettabili, oltre ad essere impermeabili. Il fondo invece dispone di guide metalliche a scorrimento per agevolare il carico e lo scarico del feretro
  • Esiste il mercato dell’usato anche per i carri funebri: alcune officine specializzate vendono auto nuove o carri funebri usati; altre invece si dedicano alla costruzione di veicoli con particolari dotazioni dedicate al settore funerario.
  •  L’ASL di riferimento rilascia all’auto funebre un certificato igienico-sanitario che una volta richiesto non necessita più di rinnovi.
  • Il carro funebre richiede pulizia e manutenzioni speciali: viene pulito in un’apposita rimessa per evitare cattivi odori e la proliferazione di malattie infettive; viene quindi sterilizzato e disinfettato ogni mese. 

Il carro funebre luxury 

Il carro funebre più costoso e lussuoso è stato realizzato in provincia di Padova, da una ditta specializzata e tra le più rinomate del settore: la Biemme Special Cars di Ospedaletto Euganeo, che ha realizzato un’auto funebre lunga sette metri con un vano impreziosito da stoffe pregiate e illuminazioni a LED; il tutto partendo da una Rolls Royce Phantom.

Insomma: ce n’è davvero per tutti i gusti!

Ovviamente ti auguriamo che succeda il più tardi possibile ma sappi che, nel caso in cui tu sia affezionato a un brand in particolare, possiamo accontentarti per il tuo ultimo viaggio.